Secondo una ricerca realizzata da carVertical gli italiani non si fidano dei venditori privati. Il 35,5% degli acquirenti di auto usate in Italia, infatti, si rivolge a società private di rivendita di auto per cercare un veicolo usato mentre il 34,7% preferisce le concessionarie autorizzate.
“I prezzi delle concessionarie sono generalmente molto più alti rispetto ai marketplace online e agli annunci – spiega Matas Buzelis, responsabile della comunicazione di carVertical – Gli acquirenti di paesi con redditi più bassi li evitano. Tuttavia, i concessionari offrono agli acquirenti maggiore trasparenza, in quanto controllano accuratamente le proprie auto e spesso offrono una garanzia o una qualche forma di assicurazione. Dunque, i rischi di acquistare un veicolo in cattive condizioni da venditori privati o rivenditori non autorizzati sono molto più elevati”.
Solo il 12,6% degli italiani cerca auto usate sui siti di annunci online dove privati o aziende mettono in vendita i propri veicoli. L’unico Paese con una percentuale minore è la Francia, con l’11,5%. In Romania, Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca, la maggior parte delle persone acquista auto sui marketplace online. In Italia, da società private o rivenditori, mentre in Francia, Spagna e Regno Unito da concessionarie autorizzate.
L’Italia è una delle nazioni in cui la maggior parte degli acquirenti di auto tende a prendere da solo le proprie decisioni; soltanto il 15,8% degli acquisti vengono influenzati da amici o parenti. Per rumeni, cechi, ungheresi e polacchi invece, consultare amici e familiari è una pratica molto comune. Francesi, spagnoli e italiani sono di tutt’altro avviso.
In Italia, il principale e decisivo fattore che determina l’acquisto di un’auto è il test drive. Come rivela la ricerca, il 27,9% delle decisioni di acquisto è seguito a un test drive, mentre il 12,9% è derivato dalla valutazione dei costi assicurativi.
Solo il 13,3% degli acquirenti italiani considera il controllo online dello storico del veicolo come uno strumento importante per prendere una decisione di acquisto.
Molti conducenti non sanno cosa sia un VIN
Anche se una quota notevolmente inferiore di automobilisti ritiene che il controllo dello storico sia uno dei fattori più importanti per l’acquisto di un’auto, il 70,3% degli acquirenti di auto usate in Italia ha controllato online lo storico prima di acquistare una vettura.
In Italia e Francia si controlla meno la storia di un’auto online, mentre Ungheria, Regno Unito e Polonia detengono la quota più alta di acquirenti che hanno verificato lo storico di un veicolo.
“Ciò che ci ha sorpreso è il fatto che solo il 63% degli intervistati sapeva cosa fosse un VIN – spiega Buzelis di carVertical – Ciò dimostra quanto siano effettivamente affidabili gli acquirenti di auto e mostra l’importanza del VIN per ottenere tutte le informazioni disponibili su un determinato veicolo”.
Il 58% degli acquirenti che hanno controllato la storia dell’auto che volevano comprare, lo ha fatto prima del test drive. Ciò consente di risparmiare tempo, poiché alcuni modelli potrebbero essere in cattive condizioni e non ha senso vederli di persona.
I conducenti che acquistano auto costose controllano più spesso lo storico
Le persone con un maggiore potere di spesa hanno maggiori probabilità di controllare lo storico di un’auto online. Se un veicolo costa fino a 1.000 euro, solo il 66% degli acquirenti ne controllerà lo storico. Nell’intervallo da 10.000 a 15.000 euro, la percentuale sale al 75% e all’87% per le auto che superano i 60.000 euro.Quando si acquista un’auto costosa, i danni nascosti e la scarsa manutenzione possono comportare spese di riparazione da capogiro. Ecco perché chi acquista un’auto usata vuole evitare potenziali problemi e controlla un veicolo prima di comprarla. Al contrario, gli acquirenti con budget ridotto sono più disposti a correre dei rischi, poiché le loro auto non valgono molto.